Intelligenza Artificiale. Ecco cosa ha risposto sul futuro biellese
Grimilde, la malvagia matrigna di Biancaneve, interrogava (illudendosi) lo specchio per avere conferma della propria bellezza; i popoli antichi interrogavano gli oracoli per conoscere il proprio destino; noi, che ci siamo imposti di «cambiare» le sorti del Biellese, più realisticamente ci affidiamo ai numeri per verificare se i nostri sforzi vanno nella direzione giusta o necessitano di qualche aggiustamento. Come san Tommaso, abbiamo voluto toccare con mano se quanto riportato nel volume «Il Biellese che non ti aspetti», risponde a realtà o se i dati che vi abbiamo proposto impongono qualche ulteriore verifica. Prima che il Garante bloccasse ChatGPT (la tecnologia che consente di simulare i processi dell’intelligenza umana attraverso la creazione e l’applicazione di algoritmi integrati in un ambiente di calcolo dinamico) il giovane Tommaso Porta, studente universitario al Politecnico di Torino, ha posto per noi tre semplici domande ottenendo risposte in soli trenta secondi che, oltre a lasciarci esterrefatti per la completezza delle argomentazioni, si sovrappongono incredibilmente a molte delle conclusioni alle quali sono giunti gli esperti da noi interpellati al convegno sul Futuro del nostro territorio.
Cosa ha risposto ChaptGpt alle domande sul futuro del Biellese
Il Biellese ha fatto progressi significativi nella promozione della sostenibilità e della protezione ambientale negli ultimi anni. Ad esempio, molte aziende tessili della zona stanno adottando misure per ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, utilizzando energia rinnovabile e materiali sostenibili nella produzione tessile.
Inoltre, la zona offre diverse opportunità per il turismo sostenibile, come l’escursionismo, il ciclismo e la visita di parchi naturali e riserve, che promuovono il rispetto dell’ambiente locale. Tuttavia, come in molte altre zone del Paese, ci sono ancora sfide ambientali che devono essere affrontate. Ad esempio, la gestione dei rifiuti, la protezione dell’acqua e la conservazione della biodiversità, questioni importanti che richiedono ulteriori azioni e investimenti. In sintesi, il Biellese sta compiendo progressi, ma c’è ancora molto da fare per ulteriori azioni e sforzi per garantire che il territorio sia gestito in modo sostenibile per le generazioni future.
Come assistente virtuale, non ho la capacità di fare previsioni esatte sul futuro del Biellese. Tuttavia, posso fornirti alcune informazioni generali sull’andamento attuale della zona e sui possibili sviluppi futuri. Attualmente, il territorio sta cercando di svilupparsi in modo sostenibile, cercando di valorizzare le proprie risorse naturali, culturali e di promuovere un turismo responsabile. Inoltre, la Regione sta lavorando per creare nuove opportunità economiche, soprattutto nel settore della tecnologia e dell’innovazione. Tuttavia, la zona si confronta anche con alcune sfide come la diminuzione della popolazione, l’agricoltura in declino e la perdita di alcune tradizioni culturali. Al fine di affrontare queste sfide e di garantire uno sviluppo sostenibile a lungo termine, il Biellese dovrà continuare a sviluppare strategie efficaci.
Il suo futuro dipenderà in gran parte dalle decisioni che saranno prese dalle autorità locali, dai cittadini e dalle imprese nella zona. Con il giusto impegno e la giusta strategia, il Biellese potrebbe continuare a prosperare come una zona sostenibile e accogliente per residenti e visitatori.
Il Biellese ha certamente il potenziale per diventare una realtà in grado di competere con Torino e Milano in alcune specifiche aree di attività, ma ci sono alcune sfide che devono essere affrontate per raggiungere questo obiettivo.
Innanzitutto, è importante notare che Torino e Milano sono città molto grandi e sviluppate, con infrastrutture e risorse che sono difficili da replicare in un’area più piccola come il Biellese. Il territorio biellese ha diverse opzioni per cercare di raggiungere i livelli di sviluppo di Torino e Milano. Alcune possibili azioni che potrebbero essere prese sono:
- Investire nell'innovazione e nella tecnologia: il Biellese potrebbe cercare di attrarre investimenti e talenti nel settore dell’innovazione e della tecnologia, ad esempio sviluppando incubatori di startup o collaborando con le università locali per promuovere la ricerca e lo sviluppo.
- Promuovere il turismo e la cultura: il Biellese potrebbe cercare di sviluppare il turismo e la cultura, promuovendo le sue bellezze naturali e le sue tradizioni locali. Ciò potrebbe attirare visitatori e investimenti, contribuendo a stimolare l’economia locale.
- Investire nell'istruzione e nella formazione: il Biellese potrebbe cercare di migliorare l’accesso all'istruzione e alla formazione per i suoi cittadini, in modo da sviluppare le competenze e le conoscenze necessarie per l’occupazione in settori ad alto valore aggiunto.
- Sviluppare le infrastrutture: il Biellese potrebbe cercare di migliorare le sue infrastrutture, ad esempio costruendo nuove strade, ponti e ferrovie, migliorando la connettività internet e investendo in soluzioni di mobilità sostenibile.
- Attrarre investimenti esterni: il Biellese potrebbe cercare di attrarre investimenti esterni, promuovendo le sue opportunità di investimento e offrendo incentivi fiscali o altre agevolazioni alle imprese che scelgono di investire nella provincia.
Queste sono solo alcune delle azioni che il Biellese potrebbe prendere in considerazione per cercare di raggiungere i livelli di sviluppo di Torino e Milano. È importante considerare le esigenze e le opportunità specifiche della regione e sviluppare un piano d’azione adeguato per raggiungere gli obiettivi desiderati.
IN CONCLUSIONE
Le risposte non lasciano dubbi sulla (buona) strada da noi intrapresa, ma al tempo stesso ci impongono alcune riflessioni: sull’affidabilità dei nuovi modelli di ricerca; sulla necessità di utilizzarli correttamente ai fini di programmare il futuro delle nostre città; sulla consapevolezza di manovrare strumenti che oltre a pesare sulle nostre decisioni, non solo politiche, tendono sempre più a disumanizzarci. Se riusciremo a superare senza traumi lo shock che tutte le novità, e che novità!, comportano e sapremo accettare le straordinarie possibilità che le nuove tecnologie ci offrono senza ridurci a controfigure passive dei robot, ebbene, arriveremo al punto di facilitare il compito di un sindaco o di un assessore, e perché no, anche di un ministro. Se in buona fede, potrà affidarsi all’intelligenza artificiale per rendersi conto dell’efficacia o meno delle sue decisioni. E agire di conseguenza: sempre che sia in grado di rapportarsi con i nuovi strumenti, e soprattutto sappia utilizzarli nella maniera giusta.
Marziano Magliola
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