Il capolavoro di “Satanello”

Mentre la perizia balistica – depositata martedì – inguaierebbe il deputato-pistolero dei Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, suggerendo che sarebbe sua la mano che ha sparato la notte di Capodanno a Rosazza, l’organizzatore con la sorella sindaca della festa, il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove chiude magistralmente il cerchio della spartizione del centro-destra delle future poltrone di sindaco nei capoluoghi del Piemonte, mettendo le mani sulla “sua” Biella con il sodale più affidabile e credibile per una città da sempre moderata: Marzio Olivero, 63 anni, militante accanto a Sandro Delmastro e a Livia Caldesi della destra missina, finiana e oggi meloniana fin da quando aveva le braghette corte. Una faccia presentabile della destra: educato, una lunga esperienza amministrativa ed istituzionale in Comune e in Provincia.
E’ così compiuto il capolavoro di “Satanello” Delmastro, come viene chiamato nei corridoi di Montecitorio (lo scrisse ‘Il Giornale’ nel maggio del 2021) per le sue qualità oratorie e il temperamento vivace: «Porto in Parlamento l’anima profonda del popolo italiano», disse. Ora quest’anima l’ha adattata alla sua città con un candidato elegante, che veste bene l’abito scuro con la pochette e quando parla non dice stupidate.
Ma di capolavoro si tratta a 360 gradi. Perché “Satanello” ha già costruito attorno al candidato Olivero una strategia politico-comunicativa tutta volta al rientro del popolo moderato – dopo la diaspora mai sanata dei Dino Gentile e degli Antonio Ramella Gal – nell’alveo della coalizione di centro-destra. Le chiacchiere dicono che Gentile è già pronto alla ricongiunzione, mentre i Ramella Gal no. Ma c’è di più. Il capolavoro sta nel sostegno obtorto collo del sindaco uscente Claudio Corradino, bellamente fiocinato. Per Corradino sarebbe stata un’onta essere defenestrato da un’altro/a leghista, cioè abbandonato dai suoi, mentre questa divisione dei pani e dei pesci a livello regionale lo “aiuta” da buon soldato di coalizione ad accettare le decisioni senza batter ciglio. Un posto ed uno stipendio in qualche ente pubblico o partecipata arriveranno di sicuro per “premiare” questa sua “visione d’insieme”.
E ora che il quadro è più chiaro, nei tempi che “Satanello” ha imposto, non resta che capire dove andranno gli elettori moderati già invocati da tutti i competitor, compresi la giovane Marta Bruschi di Pd e Sinistra e il commercialista cattolico Andrea Foglio Bonda di Buongiorno Biella fondato dal Ramella Gal. Cioè quei moderati che alle europee voteranno per Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi e quelli in libera uscita da sempre o che si sono rifugiarti nell’astensione. E’ su questo fronte che si giocheranno le (poche) possibilità di ballottaggio di un candidato certo, il collaudato Olivero, e di un altro candidato di un mondo politico-amministrativo di opposizione che, invece di cercare un “accordo elettorale di governo” – come ha recentemente auspicato l’ex sindaco Vittorio Barazzotto spiegando che non intende “accordo politico” – si sono sfrangiate in mille rivoli, M5s compreso.
Per tutti resta il tema di un capoluogo che ha bisogno come il pane – al di là della necessaria pioggia di fondi milionari regionali e nazionali dell’ultima ora in perfetta sincronia con la chiave elettorale – di una visione di futuro: siamo curiosi di conoscere le carte dei singoli concorrenti. Ben sapendo – come ha scritto recentemente il Sole 24 Ore – che in dieci anni hanno chiuso 140 mila imprese, la metà solo in Piemonte e nelle Marche, al punto che la zona di Biella, che fu per decenni simbolo di modernità e sviluppo, sembra il sud del sud.
Roberto Azzoni

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