Simona Bonino: «Le donne sono più brave a trasformare in operatività le strategie»

Simona Bonino – Ceo della società casearia Botalla srl

Simona Bonino, sposata con due figlie, è amministratrice delegata di Botalla srl e a capo dello sviluppo e della promozione museale di MeBo. Insieme ai due fratelli Andrea e Stefano ed ai genitori, gestisce da anni l’azienda di famiglia, fondata nel 1947, leader nella produzione e stagionatura di formaggi con un fatturato di 15milioni di euro.

L’INTERVISTA

– Simona, ricopri un ruolo di pri-mo piano in azienda: cosa significa essere una donna imprenditrice nel 2022?

«Ritengo che la parità di genere non sia una questione matematica e non possa essere discussa in termini di quote percentuali. Per questo motivo quando si riflette su quante donne siano presenti in un determinato settore o in una determinata azienda, si stia approcciando la questione in un’ottica errata. La parità di genere è un tema principalmente valoriale: se una donna è brava e si merita un posto di comando, non vedo dove sia il problema. Anni fa, dover combattere contro i maschi, mi infastidiva, oggi non più. Ma, ahimè, è un percorso che potrà considerarsi raggiunto solo quando questo substrato culturale che attribuisce ai generi ruoli sociali e professionali definiti e prioritari, sarà definitivamente superato. Oggi, le donne hanno il diritto di partecipare attivamente alla vita decisionale collettiva per motivi sociali, economici, culturali e soprattutto lavorativi».

– Per molte donne imprenditrici (ma anche per tantissime donne più in generale) è ancora molto difficile conciliare l’aspetto lavorativo con quello familiare: come bilanciare i due ruoli?

«Quando una donna si avvicina ad una professione di tipo manageriale, il dubbio sul fatto che sia in grado di conciliare lavoro e famiglia, dedicando al lavoro più dell’energia necessaria, è un aspetto che preoccupa più il mondo esterno, la nostra società, che noi donne. Per quanto mi riguarda, io preferisco dedicare alla famiglia la qualità del tempo, non la quantità. E godermi ogni volta che rientro a casa ore piacevoli con le mie figlie. Uno dei segreti del successo è avere un buon compagno di vita, un buon marito, perché ci vuole sempre un buon bilanciamento».

– Quali sono le caratteristiche migliori di una donna imprenditrice?

«Prima di tutto concretezza: tendenzialmente le donne sono più brave a trasformare in operatività le strategie garantendo precisione e organizzazione».

– Il vero successo “si raggiunge quando si ha una piena serenità interiore”. Come combini la ricerca di questa serenità con l’ambizione e i tanti traguardi lavorativi che ti poni?

«Nella nostra vita va coltivata la serenità, serenità rispetto alle proprie emozioni e ai propri impulsi, alle ansie, alle paure, ai desideri, alle frustrazioni. E nell’ambiente lavorativo è importante trasferirla a chi ti sta vicino. Perché ti restituisce la dimensione nel fare; in questo modo si trasforma in scelte, decisioni, progetti e azioni. Il che non vuol dire non reagire, ma significa agire attraverso chiarezza interiore e una piena consapevolezza di sé».

– Infine, quali consigli daresti alle donne che vogliono realizzarsi in ambito lavorativo?

«In tre parole, direi: determinazione, obiettivi e famiglia. Penso che la determinazione ed il sostegno della famiglia siano fondamentali per raggiugere i propri obbiettivi. Il mio consiglio? Non perdere mai di vista ciò che ti rende felice cercando di iniziare ogni giornata con il sorriso».
Michele Porta

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