Orgoglio Atl e alleanze con Monferrato, Langhe e laghi per crescere

Paolo Zegna

Se si vogliono cambiare le cose, anche i piccoli passi sono importanti. I dati complessivi sul turismo in Piemonte e nello specifico sul biellese sono incoraggianti, ma si può fare decisamente di più. Ognuno di noi può dare il proprio contributo, con grandi o piccole iniziative. Iniziamo dalla consapevolezza: spesso proprio i biellesi non conoscono (o riconoscono) le bellezze che hanno sotto agli occhi e ognuno di noi potrebbe diventare ambasciatore del territorio. Va sviluppato l’orgoglio biellese, mettendo da parte anche i campanilismi che purtroppo ci accompagnano da tanto tempo e che non sono più sostenibili alla luce del contesto globale. Occorre fare squadra: potrà sembrare un concetto ampiamente dibattuto, ma non ancora del tutto sviluppato. Fondamentale il dialogo anche con l’esterno, senza preclusioni preconcette: dialoghiamo con i territori a vocazione simile, come ad esempio le Langhe, Roero e Monferrato e il Distretto dei Laghi con i quali stiamo già da tempo immaginando azioni comuni. L’obiettivo comune è allungare la permanenza sui territori ed attrarre un turismo internazionale, che da Malpensa o dalle direttrici che arrivano dal nord Europa possono fruire dell’ampia offerta turistica. In parallelo a questo cambio culturale occorre potenziare la capacità ricettiva, puntando a più posti letto qualificati: il biellese deve ambire all’eccellenza che non vuol dire per forza lusso ma autenticità, cura della persona e la ricerca dello stare bene. Il nostro territorio può e deve offrire una miscellanea di attrattive, anima del territorio: natura, cultura, sport all’aria aperta, tipicità del territorio e molto altro. Dobbiamo valorizzare le nostre peculiarità, comunicandole in maniera appropriata e differenziandole per target di riferimento. E’ importante far scoprire il biellese, ma anche far tornare chi già lo conosce e vuole organizzare altre attività. Il biellese non è all’anno zero: ci sono esempi da prendere come riferimento ed eventi sui quali vale la pena investire tempo e risorse per valorizzarli ulteriormente, facendoli conoscere ad un pubblico non solo locale. I nostri interlocutori devono essere anche i giovani: in questo senso stiamo sviluppando iniziative sul territorio interamente pensate per loro. Ad esempio, dal 25 al 27 prossimi, una selezione di ragazzi dei principali istituti biellesi parteciperanno al primo Hackathon BIFUTURE! dove si confronteranno sul tema del turismo con esperti del settore per proporre un personale punto di vista sull’argomento. Se coinvolgiamo attivamente i giovani, si genera un circolo virtuoso capace di produrre orgoglio, partecipazione e prospettive, spesso disattese dagli scenari congiunturali attuali. Se penso ai ragazzi, penso anche alla formazione: molto importante differenziare l’accoglienza proponendo al turista qualità e competenza. La carenza di personale con il quale ci stiamo scontrando è elemento importante e ci deve far riflettere su quanto rendere attrattivo il lavoro per stimolare i giovani senza impegnarli passivamente. Imparare ad essere ospitali e professionali aiuta lo sviluppo del nostro territorio, e le Academy che stiamo portando avanti con Città Studi ce lo confermano. I giovani possono essere anche il cambiamento che stiamo immaginando e che vogliamo: il territorio è già pronto per garantire alle nuove famiglie un futuro diverso, un nuovo concetto di residenzialità a chi è stanco di vivere nei grandi centri o a chi vuole un contatto più vero con l’ambiente. Se stimoliamo un turismo di qualità, stimoliamo negli operatori il desiderio di offrire maggiori servizi. Inoltre, il turismo di qualità attrae nuovi investimenti locali e non. Altro tema importante la comunicazione: come possiamo far arrivare questi messaggi ad un ampio pubblico? Come possiamo accogliere con qualità? sarà importante contribuire ad un rafforzamento della ATL con l’integrazione con Novara per avere più peso con le Istituzioni e un maggiore coordinamento delle iniziative di comunicazione. Insieme ce la possiamo fare e quanto dimostrato fino ad oggi deve rappresentare un segnale importante per convincere, in primis noi biellesi, che meritiamo di farcela.

Paolo Zegna

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