Ex Lanifici Rivetti e Pettinature, una nuova tegola sulla testa di Corradino

La notizia per la città di Biella ha il sapore di una beffa e, insieme, di una bomba.
Sembrava fatta per il progetto di recupero delle ex Pettinature Riunite di via Carso, su cui il Comune scommetteva per il rilancio dell’area. Superate le richieste della Soprintendenza, approvato il progetto in Consiglio, si attendeva l’inizio dei lavori per creare l’ennesimo supermercato (Conad, a quanto pareva) oltre ad altre strutture commerciali e di servizio. A bloccare tutto – secondo le notizie pubblicate – una discussione tra il proprietario e l’acquirente su un’operazione di bonifica nell’ambito del complesso.
Ma non è tutto. Sempre secondo i cronisti bene informati sono passati di mano gli ex Lanifici Rivetti: cioè tutto il complesso a nord verso il Lanificio Cerruti e l’ex Ospedale. L’avvocato Monteleone (la moglie era amministratore unico della società che aveva acquistato l’immobile) e Luca e Matteo Tempia di Anteo, avrebbero deciso di sospendere il progetto di Centro diagnostico e avrebbero rivenduto il tutto a una nuova società, la Slim Milano, di proprietà della famiglia pescarese Perilli, che si occupa sia di investimenti immobiliari che di lavori edili per la pubblica amministrazione.
Per la Giunta Corradino, che puntava alla riqualificazione dell’area più critica di Biella (insieme all’ex Ospedale, eterno assente nella discussione) per ripresentarsi fra un anno al cospetto degli elettori con un obiettivo raggiunto, un bel problema. Anche se si troveranno accordi e operatività, gli interlocutori non faranno certo a tempo a procedere. Un inciampo non da poco, dunque, che – stanti i dubbi sulla destinazione d’uso degli immobili ancora e sempre per attività commerciali del tutto superflue in un contesto di una Biella che si sta asciugando – potrebbe rimettere in pista altre valutazioni. Soprattutto se a decidere sarà il nuovo Sindaco che verrà eletto nel 2024.
Se non altro, ora l’amministrazione Corradino avrà il tempo (poco) per riflettere sulla proposta dell’Osservatorio Paesaggio che ha lanciato la campagna EST-Urbano per sollevare il livello del dibattito pubblico su questa parte di città. Che – dice l’Osservatorio – «è uno straordinario e complesso insediamento che contiene edifici industriali storici dismessi, complessi civili imponenti, insediamenti industriali attivi e un’area naturale lungo le rive del Cervo che può diventare una risorsa per incrementare l’attrattività di Biella e per migliorarne la qualità del suo abitare». E, per questo, ha chiesto alla Regione «che quest’area sia riconosciuta come un sistema urbano unico, omogeneo e coerente, che sia salvaguardata dalle speculazioni e che siano valorizzati l’interesse pubblico e il bene comune, a vantaggio degli abitanti e del territorio».
Insomma, non per parlare di riqualificazione, ma di rigenerazione, che è altra cosa.
Roberto Azzoni

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