Strade e infrastrutture: Biella è la Reggio Calabria del nord

In passato, le strade del Biellese fortemente danneggiate erano imputate al tempo. Temporali e acquazzoni non davano tregua e mettevano a rischio la sicurezza e la manutenzione. Il tempo è cambiato, ma l’allarme buche sulle strade è e continua ad essere un problema quotidiano costituendo una componente importante del sistema infrastrutturale. È quanto emerge da un recente studio condotto da «Openpolis» che, oltre a focalizzarsi sui divari territoriali tra Nord e Sud sulla viabilità stradale, ha pubblicato una speciale classifica su quanto spendono i comuni per viabilità stradale e sistema infrastrutturale in base ai bilanci consolidati del 2021.
Oltre a snocciolare il problema della manutenzione, l’inchiesta punta il dito su parcheggi, piste ciclo-pedonali e tutto ciò che riguarda l’illuminazione delle vie; opere pubbliche che necessitano di una continua manutenzione per garantirne l’efficienza e la sicurezza dei cittadini.
Gli oltre 7mila comuni fotografati nei tratti di loro competenza, per supportare la viabilità territoriale, la mobilità degli autoveicoli (lo scorso anno sono stati oltre 45 milioni quelli registrati nel parco veicolare italiano) e per gestire la manutenzione dei 168mila chilometri di strade e 6.900 chilometri di autostrade, sono soggetti ad investimenti importanti.
Nel Biellese, in base ai dati Istat, le autovetture circolanti ogni 100 abitanti sono 72: un dato tra i più alti nel Paese dovuto soprattutto all’inefficienza e alla mancanza di mezzi pubblici. L’88,1% è infatti composto da autovetture, l’11,2% da autocarri e il restante 0,2% da autobus.
Disporre di strade sicure e di vie di comunicazione efficienti è una delle risorse più importanti per un territorio. Per questo motivo, il Pnrr ha previsto nella decima missione dedicata ai trasporti e alla mobilità una voce specifica sulla viabilità e le infrastrutture stradali. Stanziamenti, che comprendono le spese per manutenzione, gestione e messa in sicurezza delle strade di competenza comunale, delle piste ciclopedonali, delle zone a traffico limitato e dei parcheggi, sia quelli gratuiti sia quelli a pagamento. Sono anche incluse tutte le uscite relative all’abbattimento di barriere architettoniche, dell’illuminazione e dei semafori. Purtroppo, Biella (perdendo qualche treno…), già nel 2021 era stata segnalata per la mancata presentazione dei bandi per la riqualificazione urbana. «La città di Biella – si leggeva sui giornali – è stata esclusa dai trasferimenti sulla riqualificazione urbana, non per la cattiva volontà di chi ha definito il riparto dei fondi, bensì, perché l’amministrazione cittadina non ha presentato alcun progetto».

Ma quanto spende ogni singolo comune biellese per la viabilità?

Spulciando i 7.376 comuni italiani, dai dati estrapolati dai bilanci comunali inviati ogni anno alla Ragioneria Generale dello Stato, scopriamo che nel 2021 i comuni biellesi, nel totale hanno destinato quasi 19milioni di euro alla manutenzione delle strade. Il comune di Biella, al 6.086° posto assoluto in Italia, ha destinato una spesa complessiva di 2,4milioni pari a 56,05 euro pro-capite. Una cifra, benché importante, che è tra le più basse tra i comuni italiani. Biella si assesta al 93° posto in Italia tra i capoluoghi di provincia a pari merito con Reggio Calabria. Peggio di noi solo le provincie di Catania, Latina, Asti, Livorno, Chieti, Barletta, Modena, Crotone, Taranto, Caltanissetta, Teramo e Cosenza.
In riferimento agli abitanti, invece, tra i comuni biellesi quelli che prevedono una spesa pro-capite più alta per viabilità e infrastrutture stradali sono Piedicavallo (5.393 euro) all’ottavo posto assoluto in Italia, seguita da Rosazza (poco più di 740 euro). Dove si spende meno pro-capite è a Villa del Bosco, Casapinta, Ailoche e Ponderano. In questi ultimi casi la spesa pro capite è inferiore ai 35 euro.
Michele Porta

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