Sacma SpA: Il futuro nelle «mani» della terza generazione

FESTEGGIATI I 70 ANNI CON UN GRANDE EVENTO.

Nel 1952, mentre la Rai iniziava la fase sperimentale delle sue trasmissioni televisive, a Milano veniva installata la prima cabina telefonica in piazza San Babila, Zeno Colò conquistava la medaglia d’oro nella discesa libera ai Giochi Olimpici di Oslo, a Londra, Elisabetta II veniva incoronata sovrana del Regno Unito succedendo al padre Giorgio VI; a Biella, nasceva la Sacma, l’azienda produttrice di scaffali in acciaio realizzati con angolari forati e ripiani autoportanti.
Quella «piccola» azienda di scaffali, nata dall’idea di Claudio Amosso in quel meraviglioso 1952, di strada ne ha percorsa tanta, fino ad arrivare a tagliare nel 2022 il traguardo dei suoi 70anni, celebrando un grande evento nell’arcipelago delle Isole Borromee al Lago Maggiore.

LA TERZA GENERAZIONE SACMA

«Oltre a celebrare un traguardo importante con tutti gli oltre cento dipendenti – racconta Nicolò Amosso – è stata per noi una giornata memorabile. Poter rivivere i 70anni della nostra attività in un luogo suggestivo insieme alla famiglia e ai nostri collaboratori è stato per noi un senso di appartenenza e un valore che ci ha trasmesso nostro padre e che continueremo a seguire nel futuro».
I settant’anni, inoltre, sono stati celebrati con un grande gesto di generosità. «Il più grande patrimonio che abbiamo – spiega Nicolò Amosso – sono sicuramente i nostri collaboratori e in virtù di questo, abbiamo deciso di regalare, quale miglior investimento su di loro, una mensilità in più anche per offrire a tutte le famiglie un aiuto concreto per fare fronte a questo periodo difficile».

In tale occasione sono stati premiati anche i dipendenti con 25 anni di anzianità aziendale.
Sacma Spa, guidata da Nicolò e Stefano Amosso, da alcuni anni ha attuato una profonda trasformazione. La società da quegli scaffali in acciaio che ancora oggi fanno parte dell’arredamento delle nostre case, cantine e autorimesse, dopo settant’anni di impegno nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni in grado di soddisfare le esigenze di ogni singolo cliente, vanta oggi una gamma produttiva completa: dalle più comuni scaffalature industriali (porta pallet tradizionali, soppalchi, drive-in, cantilever) agli impianti più complessi e sofisticati (compattabili, gravitazionali, automatici serviti da trasloelevatore, satellitari, autoportanti). Un’azienda che nel 2020 ha fatturato oltre 23milioni di euro con uno yoy (il dato che valuta i progressi finanziari di un’azienda nel tempo) del 38% in più rispetto al 2019.
«Tra i nostri fiori all’occhiello – ci racconta proprio Lorenzo Amosso, classe 1985 che insieme a Giacomo e a Gustavo, tutti e tre ingegneri, rappresentano la terza generazione in azienda – ci sono alcuni impianti che rispecchiano perfettamente l’evoluzione della nostra azienda in questi ultimi anni. Primo fra tutti l’impianto Neologistica di Origgio in provincia di Varese. Un magazzino autoportante e completamente automatizzato realizzato per uno dei più importanti distributori farmaceutici italiani. Un magazzino che presenta una particolarità assoluta nel campo della prevenzione incendi, con una soluzione innovativa: per prevenire il pericolo di incendio o combustione, l’ossigeno è in quantità ridotta rispetto alle condizioni normali e ‘sostituito’ con gas inerte, l’azoto, mediante appositi soffiatori. La copertura e i tamponamenti sono a tenuta stagna. L’impianto di Origgio, prevede 50mila posti pallet, 8 trasloelevatori pallet e 52mila scatole con una dimensione di 135 per 54 metri lineari e un’altezza di 29 metri».
Tra le altre installazioni fiore all’occhiello di Sacma Spa, l’impianto Coop ad Anzola Emilia. Una struttura autoportante di 65mila posti pallet, 8 trasloelevatori pallet con una dimensione di 146 per 59 metri lineari e un’altezza di 32 metri oltre a 6mila metri quadrati di soppalco coperto al suo fianco.

Infine, l’impianto realizzato vicino a Milano per la società Planet Farms. Un impianto, quest’ultimo, realizzato con scaffalature e vassoi, all’interno di camere bianche, in ambienti totalmente controllati. L’impianto funziona grazie a un elevatissimo livello di automazione, con elevatissimi risparmi di risorse: entra un seme ed esce una confezione, senza che mano d’uomo sia mai entrata in contatto col prodotto.
«L’impianto di Planet Farms ha sviluppato un metodo di coltivazione unico al mondo, racconta Lorenzo Amosso. Se pensiamo ai paesi dove è difficile coltivare (tipo il deserto del Sahara o la Siberia) con un impianto del genere si possono avere colture tutte l’anno e a chilometro zero. Produrre più cibo, di migliore qualità e con meno risorse. Una nuova coltivazione verticale che vede al suo interno un processo di crescita altamente innovativo e integrato
che parte dai semi e termina con i prodotti confezionati ad elevato tasso di sostenibilità. Questo è il futuro».
Proprio in virtù delle future strategie aziendali, Sacma Spa ha annunciato un’importante novità. «Oltre al processo di informatizzazione e alla continua attenzione al welfare, avviato in azienda per far fronte a impianti sempre più grandi e a politiche procedurali più definite, abbiamo acquistato un edificio di 4.500 metri quadrati a pochi chilometri di distanza dal nostro stabilimento. Un impianto che ci consentirà di spostare parte della produzione, in quanto, negli attuali edifici di Sandigliano gli spazi sono ormai saturi. Per noi e per la nostra famiglia, che per anni è cresciuta a piccoli passi, questa è una profonda trasformazione. Ma le richieste di mercato, oggi, ce lo impongono».
Michele Porta

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