«Cittadellarte con Woolbridge un esempio di sinergia da esportare»

L’INTERVISTA A MICHELANGELO PISTOLETTO

A margine della «Tavola Rotonda», abbiamo posto al Maestro Michelangelo Postoletto alcune domande che di seguito riportiamo.

– Nel corso della «Tavola Rotonda» lei ha parlato di trasformazione del concetto di arte dopo l’avvento della fotografia. E’ un processo che non si è ancora concluso?

«La sua è una domanda molto opportuna. La fotografia ha messo in crisi l’arte, perché la capacità di riprodurre la realtà ha raggiunto un livello tecnico tale che non non ha più bisogno di essere riprodotta artigianalmente. A questo punto, la domanda che l’arte si pone per sopravvivere è se esistono altre forme artistiche. Tutta l’arte novecentesca fino ai miei quadri specchianti va in questa direzione. Essi rappresentano infatti una continua ricerca di autonomia rispetto alla politica, all’economia, alla scienza. Le mie opere trasformano la tela in una superficie specchiante e riproducono autonomamente non solo ciò che viene riflesso in quel momento ma, spostandole ovunque, il totale infinito. Il mio ritratto lo dovevo necessariamente dipingere a mano perché non avevo altri mezzi. Trasferendolo allo specchio, un mezzo oltretutto oggettivo e automatico, la fotografia ritorna all’arte per assoluta necessità».

– Il termine più usato e abusato per parlare di sviluppo del territorio è sinergia. Cittadellarte-Fondazione Pistoletto ha inaugurato di recente una collaborazione con Woolbridge Gallery. E’ un esempio da trasferire anche in altri campi?

«La collaborazione con Woolbridge Gallery vuole essere un esempio e uno stimolo per una Città Creativa. La nostra è una collaborazione circoscritta ad un settore particolare, che è appunto quello delle arti visive. Esistono in città altre forme artistiche come l’Opificio dell’arte, per la danza e l’Accademia Lorenzo Perosi per la musica. Altre realtà possono insediarsi. Altre sinergie possono affermarsi. Se pensiamo agli edifici industriali abbandonai ci viene in mente la New York degli anni Quaranta, quando decine di grandi spazi vuoti furono, per i bassi costi, inizialmente occupati dagli artisti, poi subentrarono la moda e i centri direzionali. Tutto ciò ci fa pensare alle grandi potenzialità del territorio».

– Come possono essere sfruttate, ai fini attrattivi per il mondo dell’arte, queste potenzialità.

«La possibilità di offrire grandi spazi vuoti a costi contenuti potrebbe incoraggiare nuovi artisti non solo a lavorare nel Biellese ma a installarsi definitivamente. Dobbiamo però fare uno sforzo e considerare tutti i comuni della provincia un’unica grande città. Ecco il concetto mondialmente nuovo di Città Arcipelago: non realizzare tutto in un unico posto. Ogni Comune entra con le proprie specificità e porta il proprio contributo. Cittadellarte è un luogo d’incontro. Da questi incontri, che io definisco Demopratici, possono scaturire collaborazioni e la necessità di stare insieme ci costringe a trovare delle soluzioni per risolvere i nostri problemi. A creare una mentalità comune».
Marziano Magliola

Arte, dopo il Covid l’ora della Rete

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Marziano Magliola Collaboratore BIelleseGreen

Il 2 novembre si è svolta alla Fondazione Pistoletto una tavola rotonda dal titolo «Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte».
Negli ultimi tempi si sono sviluppate nuove forme d’arte (e di investimento). Dalla creazione delle opere d’ingegno fino alla loro divulgazione, tutto si sta spostando dal mondo reale al mondo digitale. Online circolano opere d’arte virtuali come l’NFT - acronimo di Non Fungibile Token - che vengono scambiate, grazie alla blockchain, attraverso l’uso di criptovalute.
L’avvento della fotografia ha messo in crisi il modo di dipingere tradizionale. L’arte non è più vista «come una semplice riproduzione ma un’operazione psicoanalitica» (citazione Pistoletto). Da questa rivoluzione sono nati il cubismo, l’astrattismo, l’espressionismo, il surrealismo. E l’arte povera - corrente pittorica che vede tra i protagonisti lo stesso Pistoletto - intesa «non come privazione ma essenziale, priva di elementi superflui».
La crisi ha modificato il mercato dell’arte aprendo uno spazio alla collaborazione. Quella intrapresa da Cittadellarte Fondazione Pistoletto e Woolbridge Gallery rappresenta un significativo passo in avanti nell’attuazione di politiche sinergiche.
Un esempio da estendere ad altri campi, che ci permettiamo di suggerire a chi si occupa del territorio e vede nella frammentazione delle (poche) risorse disponibili un freno allo sviluppo.

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